Scenari d’Arte – Theatre experience: il Castello Piccolomini di Celano e Alba Fucens
di Marianna D’Ovidio
Ci sono luoghi che non si visitano soltanto, ma si vivono. Il Castello Piccolomini di Celano, in provincia de L’Aquila, e il sito archeologico di Alba Fucens nel comune di Massa d’Albe (AQ) non sono semplici scenari: sono scrigni di memoria, architettura e paesaggi che parlano all’anima.
Proprio nella splendida cornice del castello Piccolomini ha preso avvio la seconda edizione di Scenari d’Arte – theatre experience, un’iniziativa culturale ideata dal Teatro Lanciavicchio in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Abruzzo e il Castello Piccolomini di Celano e la sua Direttrice Marina Nuovo, che valorizza il patrimonio storico locale con itinerari di Historytrekking. Il progetto mette insieme drammaturgia e beni culturali, costruendo percorsi virtuosi di intrattenimento che divertono, e al tempo stesso, educano alla conoscenza del luogo.

Celano, con il suo castello nato come fortezza medievale, trasformato nei secoli dalle famiglie che lo abitarono in residenza e completato in epoca rinascimentale, domina la valle del Fucino regalando un panorama che incanta in ogni stagione. Le sue mura raccontano secoli di vicende, arte e potere. Passeggiare tra le sale del Castello Piccolomini è come sfogliare un libro di storia illustrato, con il vantaggio di avere tutto intorno un paesaggio autentico, intatto, che profuma d’Abruzzo.

La materia prima degli spettacoli del Teatro Lanciavicchio, infatti, è proprio il territorio, con la sua storia, i suoi aneddoti, i suoi racconti. A far da quinta alla rappresentazione, oltre al castello Piccolomini di Celano, anche l’antica città di Alba Fucens, a pochi km di distanza da Avezzano, che custodisce i resti di una colonia romana: un anfiteatro perfettamente conservato, strade lastricate, templi e mura ciclopiche che si fondono con la natura selvaggia e il silenzio delle montagne. Qui, il tempo sembra essersi fermato, lasciando spazio alla meraviglia.

Per l’edizione 2025, il Teatro Lanciavicchio propone nuovi spettacoli, riprendendo al tempo stesso le pièces dell’anno precedente. La bontà del progetto è testimoniata dal riconoscimento del Ministero della Cultura, che fa del theatre experience la seconda migliore proposta di spettacoli nei luoghi dell’arte.

La compagnia teatrale si è posizionata, infatti, al secondo posto nel Bando ministeriale che promuove rappresentazioni teatrali in spazi storici.

Gli spettacoli traggono spunto dalla storia locale, basandosi sul concetto di drammaturgia del luogo. Una metodologia ideata dal Teatro Lanciavicchio, che prevede la rielaborazione drammaturgica di eventi della memoria, restituiti al pubblico in chiave coinvolgente e accattivante. Il progetto intreccia diverse professionalità, da artisti a operatori culturali, musicisti e attori, archeologi e guide turistiche.

Rivive così ne Il Principe l’importante figura del Principe Alessandro Torlonia, personaggio storico che finanziò il prosciugamento del Lago Fucino a fine Ottocento. Il Fucino era considerato il terzo lago più grande d’Italia, ma già in età romana era ritenuto instabile. Le popolazioni rivierasche, infatti, si trovavano spesso a dover fronteggiare le oscillazioni della linea di costa, che abitualmente aumentava con l’abbondanza delle piogge.

Il prosciugamento del lago si concluse nel 52 d.C., con l’imperatore Claudio che gettò le basi di uno dei progetti di ingegneria idraulica più importanti dell’antichità. Tuttavia, nei secoli successivi, a causa del crollo dell’impero e per via della mancata manutenzione del condotto, lo specchio d’acqua si riformò. Spettò ad Alessandro Torlonia, appunto, protagonista della rappresentazione, riprendere l’ambizioso disegno del suo predecessore. “O Torlonia prosciuga il Lago o il lago prosciuga Torlonia”, questa la chiosa che siglò una delle opere più significative dopo l’Unità d’Italia. La pièce del Teatro Lanciavicchio prosegue fino a trattare le lotte contadine, importanti contese contro le prepotenze del principe, meravigliosamente descritte da Ignazio Silone (pure lui marsicano) nel romanzo Fontamara.

La colonia latina di Alba Fucens, fa da sfondo alla vicenda narrata in Memorytracks – Elogio dello scalpellino. Le mura della città vengono nuovamente abitate da attori che riportano alla luce le storie millenarie dei coloni, animando iscrizioni e pietre. Liberamente tratte dalle epigrafi rinvenute dagli archeologi, le lapidi diventano fonte di ispirazione per raccontare aneddoti e vicende di vita, quotidianità e grandiosità: una memoria storica che appartiene al passato, ma che è rievocata dalla voce degli interpreti. A seguito di un’attenta ricerca bibliografica su reperti e documenti, la vita di imperatori, liberti, artigiani è raccontata dai performer. La colonia di Alba Fucens, fondata nel 303 a.C. nel territorio appartenente al gruppo etnico degli Equi era, ed è, una città straordinaria, in cui le abitudini di vita ai confini dell’Impero si intrecciano in un tessuto monumentale di grande pregio. La basilica, le terme, l’anfiteatro, la domus, le tabernae, ma anche i diversi fora sono esempi della grandiosità romana, portata fin nei luoghi lontani da Roma.

Il Castello Piccolomini di Celano torna nuovamente protagonista in Covella, l’ultima contessa. Storia di una donna e di un castello. Avvolti dalle difese architettoniche della dimora che ospitò la nota regnante, le voci degli attori restituiscono la magia di intrighi di palazzo, macchinazioni politiche, complotti e cospirazioni che hanno caratterizzato la vita dell’ultima discendente dei Conti di Celano. Covella, tre volte sposa, è al centro di una restituzione drammaturgica senza precedenti, tratta dalla lettura attenta del testo di Veneranda Rubeo, “Covella, contessa di Celano: sulla storia di una nobildonna nella Marsica del Quattrocento”.

Un testo originale che fonde avvenimenti familiari, accadimenti politici, interessi papali, riguardanti una delle casate più importanti del Regno di Napoli, custodi di un tenimento strategico al confine con lo Stato della Chiesa. Il Castello di Celano, maniero difensivo costruito nel 1392 dai Conti Berardi, ebbe numerosi ampliamenti nel corso del tempo, fino a quello della metà del Quattrocento che comportò l’edificazione del piano nobile e delle torri. Esternamente, il maschio è protetto da mura di cinta e fossato, mentre l’accesso, ancora oggi, è dal ponte levatoio. Il castello soffrì gravi perdite con il terremoto del 1915, attualmente ospita il Museo d’Arte Sacra della Marsica e la Collezione Torlonia e di Antichità del Fucino. Rappresenta un fiore all’occhiello dell’architettura militare abruzzese, ed è qui che si ambientano molte delle rappresentazioni teatrali.

Il Teatro Lanciavicchio è una compagnia teatrale fondata nel 1979, costituita da registi, attori e attrici, artisti e tecnici di varia formazione. L’ensemble è impegnato in progetti di valorizzazione del territorio attraverso pratiche innovative di intrattenimento. Cultura e teatro, infatti, si fondono in produzioni sceniche che coinvolgono ad ampio spettro diverse professionalità. Stefania Evandro e Antonio Silvagni assicurano una direzione artistica di grande respiro alla compagnia.

Un’occasione per per visitare questi luoghi sia che tu venga per l’evento o semplicemente per respirare un’aria diversa, qui troverai la forza quieta della storia e la bellezza aspra e coinvolgente dell’Abruzzo più vero.
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Credit foto: Teatro Lanciavicchio, Carmine De Ieso, Silvia D’Ovidio, Stefania Evandro
Giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV e Ambasciatore Borghi più Belli d’Italia.
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