
Yes Alghero
di Sandra Jacopucci
Chi non vorrebbe trascorrere qualche giorno in questo angolo di Sardegna baciato dal sole e da un mare limpido e invitante?
In provincia di Sassari, Alghero, nel cuore di molti che hanno avuto la fortuna di trascorrere qui un periodo di ferie e di altri che hanno deciso di viverci. Un centro storico carico di atmosfere coinvolgenti dove aleggia il suo glorioso passato raccontato dalle Chiese antiche, i palazzi d’epoca, i possenti bastioni che ospitano deliziosi e accoglienti ristorantini dove gustare i piatti della cucina catalana e tutto intorno un territorio ricco di piccoli borghi, ciascuno con le proprie sentite tradizioni. Insomma questi scenari ci hanno convinti a trasformare un appuntamento professionale in un breve, ma intenso fine settimana, anche con i nostri figli.
E sì, perché questo viaggio è nato in occasione del conferimento ad Osvaldo della Cittadinanza Onoraria della Città di Alghero.
e, insieme ad altri volti noti, del Premio Giornalistico Sardegna, istituito dall’Ordine dei Giornalisti, durante una serata condotta dalla madrina dell’evento e collega, Tiziana Ribichesu, con la sua consueta eleganza.
La Giuria, presieduta da Gianni Guarrucciu, ha assegnato i riconoscimenti ai giornalisti che si sono distinti nel panorama dell’informazione: Marino Bartoletti, Osvaldo Bevilacqua, Luigi Manconi, Michele Mirabella, Francesca Oliva, Tonino Oppes, Antonio Paolini, Paolo Piras, Sigfrido Ranucci, Igort Tuveri, Silvia Vaccarezza.
Il Genera Festival 2025 si è svolto in due sedi prestigiose quali la Fondazione Alghero e Villa Maria Pia, registrando una considerevole partecipazione di ragazzi delle scuole superiori impegnati in vari Laboratori. Tema portante di questa edizione del Genera Festival: Le Libertà. Maria Pintore ha dialogato con Osvaldo su “Il bello che c’è nella libertà di viaggiare”.
Torniamo alla “piccola Barcellona”, come è stata definita Alghero, in considerazione delle sue origini catalane, ma anche “capitale della Riviera del corallo” con le sue le stradine lastricate in pietra o con i suggestivi ciottoli di fiume che compongono un mosaico naturale sotto i nostri piedi, già abbastanza affollate nel mese di giugno, ma non sopraffatte dall’overtourism, con un clima perfetto, mai eccessivamente caldo grazie ad una costante brezza marina.
I coloratissimi negozi di artigianato locale che le animano rendono la nostra passeggiata piacevolissima, a patto di avere scarpe comode.
Ad ogni passo si respira la storia come testimoniano le targhe in pietra sugli angoli delle strade che riportano le denominazioni in doppia lingua. Infatti qui si parla il catalano-algherese che non è un dialetto, ma una lingua vera e propria riconosciuta ufficialmente anche a livello europeo. Sul lungomare, ci concediamo una breve pausa gastronomica in una storica focacceria che immediatamente ci trasporta in una dimensione tutta sarda prima di imbarcarci, a pochi metri di distanza, sul traghetto in partenza per la rinomata Grotta di Nettuno, un itinerario sotterraneo costellato da monumentali formazioni carsiche, stalattiti, stalagmiti e un lago di circa 120 metri di lunghezza. La spettacolarità della grotta ha impressionato milioni di visitatori che si sono susseguiti fin dalla sua scoperta alla fine del 1700.
Come arrivarci dal Porto di Alghero se non si vuole affrontare la scalinata composta da 654 scalini ce lo raccontano nel video due “eroi del mare”, Zuani Yazid e Danilo Camerada.
Inoltre il 4 di luglio aprirà ufficialmente al pubblico un luogo magico, sempre nel Parco di Porto Conte, un gioiello del Mediterraneo: la Grotta Verde, finora visitabile solo con uno speciale permesso.
Il Direttore del Parco Naturale di Porto Conte, Mariano Mariani, ha sottolineato la straordinarietà di questo sito: “Un’esperienza indimenticabile che rappresenta un’importante novità della stagione estiva del 2025. Visitare la Grotta Verde, nel cuore di Capo Caccia, sarà un’esperienza unica e imperdibile. Una rarità dall’inestimabile valore speleo-archeologico e ambientale, un percorso emozionale, ricco di racconti, dettagli unici e testimonianze umane del periodo neolitico come graffiti, sepolture ed oggetti di vita quotidiana.”
Accanto all’aspetto naturalistico c’è sempre il “paesaggio umano” che in Sardegna e, in particolare ad Alghero, identifichiamo in alcune amicizie storiche e indissolubili, persone che anche se non le vedi e non le senti per anni, quando le incontri è come se le avessi lasciate il giorno prima. Ogni volta è una festa fatta di bei ricordi, di quando, come dice Osvaldo, eravamo felici e non lo sapevamo!
Nella foto, a sinistra, Antonio Piras, molto apprezzato nel mondo della pesca, e a destra Bruno Meloni che da una vita propone, nel suo frequentatissimo locale di Fertilia, a una decina di minuti da Alghero, tra tanti, due piatti tipici della cucina algherese e sarda: la fregola ai frutti di mare
e l’iconica seadas fritta con ripieno di pecorino fresco e guarnita con miele di corbezzolo.
Il cugino di Bruno, Giovanni, è addirittura venuto dalle vicine campagne, saputo del nostro arrivo, per omaggiarci di una indimenticabile ricotta appena prodotta.
Fotogallery
Credits foto:
Fondazione Alghero
Paolo Marras / ISO Image
Mauro Madau
Sandra Jacopucci
Giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV e Ambasciatore Borghi più Belli d’Italia.