NICOLA BARONE: UNA VITA DA PRESIDENTE. UNA STORIA TUTTA ITALIANA.
di Osvaldo Bevilacqua
Mercoledì 16 Luglio alle ore 18 nel cuore della Repubblica di San Marino, sul Piazzale Domus Plebis avrò l’onore e il piacere di condurre un evento in cui verrà presentato il libro “Nicola Barone una vita da presidente” scritto dallo stesso Barone in collaborazione Santo Strati, giornalista e direttore di Calabria Live. Il volume, che ci regala un ritratto dell’Italia che si rinnova, si rimbocca le maniche e guarda lontano, è stato introdotto da figure autorevoli come il Card. Ángel Fernández Artime e Mons. Donato Oliverio.
Alla manifestazione parteciperanno: Don Marco Mazzanti direttore dei Salesiani e Rettore della Basilica di San Marino, Luca Beccari Segretario di Stato per gli Affari Esteri e S.E. Monsignor Domenico Beneventi Vescovo di San Marino e Montefeltro. L’incontro verrà accompagnato dall’orchestra Camerata del Titano di San Marino.
Nicola Barone, oggi alla guida della TIM di San Marino, è nato a Cerchiara, paesino calabrese di quelli in cui si conoscono tutti per nome e dove il senso della comunità è ancora sacro e ha costruito, nel suo libro, passo dopo passo un percorso umano e professionale esemplare.
Non servono grandi palcoscenici per raccontare una grande storia. A volte basta un paese dell’entroterra, una famiglia solida, una fede incrollabile e una visione chiara.
Tanti i successi raggiunti con stile garbato, tenace, fatto di ascolto, competenza e visione, doti che lo hanno portato lontano. Ma attenzione: nel libro il lettore non troverà
autocelebrazioni. Troverà piuttosto una storia italiana, di quelle vere, che ci ricorda quanto l’essenza più autentica del nostro Paese non si trova solo nei luoghi, ma nelle persone.
Uomini e donne capaci di costruire ogni giorno il volto migliore dell’Italia. C’è il ragazzo che parte dal Sud con i sogni in valigia, c’è l’uomo che crede nel dialogo e nella cooperazione. C’è il professionista che sa coniugare il rigore del ruolo con un tocco umano, mai distante,
mai freddo.
Barone si è laureato al Politecnico di Torino e ha vissuto da protagonista la grande transizione dall’analogico al digitale. Ma ciò che colpisce di più nel suo percorso è la
coerenza con cui ha saputo portare dentro il mondo delle telecomunicazioni e dell’informatica un’etica solida e una spiritualità profonda.
Nel libro Barone ci accompagna in un viaggio autobiografico che è soprattutto un cammino interiore. In un tempo in cui tutto sembra correre troppo in fretta, ci ricorda che la vera
innovazione non è solo tecnica, ma anche umana.
Gli insegnamenti salesiani, l’amore per la propria famiglia, il legame con il Santuario di Santa Maria delle Armi a Cerchiara: sono questi i pilastri che hanno sorretto la sua intera
esistenza. Un’esistenza in cui spiritualità e tecnologia non sono mai state mondi separati, ma dimensioni intrecciate di un unico progetto di vita. La tecnologia si è evoluta, certo –
«Sono nato analogico, oggi sono al 100% digitale» scrive lui stesso –, ma non ha mai intaccato la sua umanità.
E qui sta, forse, il tratto più originale di Nicola Barone. Ha costruito reti informatiche, sì, ma anche reti di fiducia, di ascolto e di responsabilità. Ha vissuto la leadership come servizio, non come potere. Ha mostrato che si può essere protagonisti del cambiamento rimanendo fedeli ai valori ricevuti e, soprattutto, ha testimoniato che le radici non sono un ostacolo ma una forza.
Siamo spesso portati a pensare che per riuscire occorra “lasciare indietro” le proprie origini. Storie come questa per fortuna ci dimostrano il contrario. È proprio dalla provincia,
da quei piccoli paesi con una chiesa, una piazza e una scuola, che può nascere una visione capace di andare lontano. La dimensione spirituale che attraversa tutto il libro non
è un ornamento, ma il cuore stesso del racconto: Barone è stato, e continua a essere, un “buon cristiano e onesto cittadino”, come direbbe Don Bosco. Un uomo che ha saputo
unire competenza e coscienza, tecnologia e fede.
In un’epoca in cui i giovani hanno accesso a tutto… tranne a dei veri riferimenti, Nicola Barone rappresenta un modello credibile e concreto. Uno di quelli che non si impongono
con la voce, ma si affermano con l’esempio. Il suo è un umanesimo tecnologico di cui oggi abbiamo urgente bisogno, perché ci insegna che anche nel digitale si può restare umani.
Anzi, è proprio lì che bisogna esserlo.
La storia di Nicola Barone dimostra che la vera modernità è quella che non rinnega l’anima e ci lascia un messaggio forte: una vita riuscita è quella che illumina anche la strada degli altri.
E poi, diciamolo: c’è qualcosa di profondamente poetico e simbolico nel fatto che proprio da una piccola Repubblica come San Marino —la più antica del mondo — parta un
messaggio così attuale: l’idea che la grandezza non sta nei numeri, ma nella visione e nell’impegno.
L’Italia migliore è fatta proprio di persone come Nicola Barone: silenziose, determinate e visionarie. Che ci ricordano che anche da un piccolo paese calabrese si può arrivare
lontano. Che non dimenticano mai da dove sono partite e non smettono mai di guardare avanti.
Giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV e Ambasciatore Borghi più Belli d’Italia.